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Misteriosa sostanza bianca cresce sui fusti di scorie nucleari

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2011 15:15
26/12/2011 14:37

Giustamente preoccupati per la sorte di Fukushima e del Giappone intero, è naturale trascurare alcune notizie come quella che sto per riportarvi. Gli scienziati del Dipartimento dell'Energia americano hanno scoperto una strana sostanza biancastra che sta crescendo sull'imballaggio dell'uranio custodito nel Savannah River Site, in un deposito di materiale nucleare esausto.

"Questa escrescenza, simile alla struttura di una ragnatela, deve ancora essere identificata, ma potrebbe essere di natura biologica" spiega un rapporto stilato dal Defense Nuclear Facilities Safety Board americano.

Questa crescita anomala di materiale sconosciuto è stato scoperta all'interno dei fusti di materiale radioattivo custoditi nel Savannah River Site, una riserva atomica americana che si trova in South Carolina.

Questo sito nucleare racchiude quella che viene definita "Area L", una zona dotata di bacini d'acqua in grado di isolare e mantenere a temperatura costante le scorie prodotte dalle centrali nucleari nazionali.

Il bacino principale, chiamato Bacino L, è una struttura dotata di pareti di cemento spesse un metro, ed è in grado di contenere 3,5 milioni di galloni d'acqua per una profondità totale di 5-10 metri.

E' proprio all'interno di questa cisterna che i ricercatori del Dipartimento dell'Energia hanno scoperto questa strana "cosa", inizialmente troppo piccola per essere vista, ma che col tempo è cresciuta facendosi notare dallo staff dell'installazione.

Questa misteriosa "creatura" (non è ancora chiaro se sia di origine biologica o meno) sembra poter proliferare dove molti altri organismi viventi troverebbero la morte. Anche se il materiale nucleare del Bacino L è efficacemente isolato dai dipendenti del sito, in prossimità dei fusti permane una lenta ma costante emissione di radiazioni potenzialmente nocive.

Il The Augusta Chronicle, il giornale che ha reso pubblica la notizia lo scorso 16 dicembre, riporta che un campione di materiale biancastro e filamentoso è stato portato al Savannah River National Laboratory per tentare di dare un'identità a questa strana sostanza.

I laboratori, tuttavia, non sono stati in grado di identificare il campione per via dell'insufficienza di materiale da esaminare. Ciò che attira l'attenzione non è soltanto un campione la cui origine e identità rimangono ancora sconosciute, ma soprattutto il fatto che questa crescita anomala sembrerebbe avere un comportamento relativamente complesso, riuscendo a formare strutture più o meno ordinate come il disegno di una ragnatela.

Siamo di fronte ad un altro estremofilo? Possibile. Conosciamo già alcuni microrganismi radioresistenti, capaci di sopportare dosi di radiazioni capaci di sterminare una città intera. Uno di questi è il Deinococcus radiodurans, in grado di sopravvivere a quantità di radiazioni che abbatterebbero una balena grazie ad una riprogrammazione del proprio materiale genetico.

Prima di lanciarsi in facili entusiasmi, è imperativo accertarsi dell'identità di questa bizzarra escrescenza mai osservata in precedenza.
"Sarà necessario effettuare altre valutazioni" spiega Will Callicott, portavoce del Savannah River National Laboratory, "ma qualsiasi cosa sia, non sembra stia causando alcun danno".


Fonte: ditadifulmine.com
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Utente Master
26/12/2011 14:46

forse può essere lo sviluppo di un micro organismo, che si è modificato con le radiazioni

oppure solo una sostanza chimica, proveniente dall'insieme di tutto ciò che si è mescolato e creato nell'installazione di contenimemnto delle scorie nucleari

boh vediamo. aspettiamo gli esiti delle ulteriori analisi

speriamo che non sia la mutazione di un qualche tipo di ragno hehe [SM=g2201341]
[Modificato da bambino_69 26/12/2011 14:46]
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26/12/2011 19:25

Molto interessante, speriamo che vengano fatte ulteriori analisi
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Utente Master
28/12/2011 15:15

Non ci resta che aspettare ulteriori analisi della sostanza.
Come ha detto bambino, potrebbe essere un qualche tipo di "nuovo" microrganismo resistente alle radiazioni.
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