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La Russia punta alla Luna: cosmonauti sul nostro satellite nel 2029

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2015 14:38
20/04/2015 21:20

Magari sbaglio o ricordo male ma la malnutrizione nel terzo mondo porta un sacco di malattie legate alla carenza di vitamine.
Li non servirebbe la medicina per curare quelle malattie, basterebbe avere da mangiare.
Se quella gente avesse i soldi per mandare un uomo nello spazio, ci comprerebbe cibo e acqua e investirebbe sul territorio.
Come diceva lo spot della Ford "si può parlare di progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia, diventano alla portata di tutti". È diventato un po' il mio motto.
Sulla terra abbiamo ancora lo straricco e il morto di fame. Il progresso medio è l'equivalente del treno a vapore.
Ma è una mia idea.
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Utente Master
20/04/2015 22:47

Hybrid1973, 20/04/2015 21:20:

Magari sbaglio o ricordo male ma la malnutrizione nel terzo mondo porta un sacco di malattie legate alla carenza di vitamine.
Li non servirebbe la medicina per curare quelle malattie, basterebbe avere da mangiare.
Se quella gente avesse i soldi per mandare un uomo nello spazio, ci comprerebbe cibo e acqua e investirebbe sul territorio.
Come diceva lo spot della Ford "si può parlare di progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia, diventano alla portata di tutti". È diventato un po' il mio motto.
Sulla terra abbiamo ancora lo straricco e il morto di fame. Il progresso medio è l'equivalente del treno a vapore.
Ma è una mia idea.



Potrei dirti che noi il progresso ce lo siamo guadagnato sudandocelo nessuno ci ha regalato niente.

Potrei dirti che sicuramente la disparità e' diminuita rispetto al passato, la vita media dell Uomo si e' innalzata tantissimo negli ultimi tempi , quindi non tutto va male anzi l'Umanità migliora, questo perchè progredisce, questo grazie anche alla Scienza.

Poi esistono ancora tante cose da fare e problemi nuovi da risolvere (inquinamento) certo quoto..

Spesso quei paesi sono causa del loro male, tengono soldi in materie prime ecc ma sono mal distribuiti (pochi ricchi e tanti poveri), come fanno figli come conigli (che non vine ordinato dal dottore), e che fanno per migliorare? I nostri Avi hanno fatto guerre sociali per conquistare determinati diritti e tante altre cose, che si dessero una mossa pure loro ..

Ma sarei pronto anche alla ridistribuzione per aiutarli quei poveri bimbi che tengono dei genitori che non riescono a badare al loro sostentamento, ma prima di toglierli alla conoscenza (che sono sempre pochi), scusa compare ma li toglierei ad esempio agli armamenti che nel mondo spendono in un anno 1600 Miliardi di Dollari, un decennio e piu di quanto spende la Scienza dell esplorazione Spaziale e Fisica delle particelle e forse più..

Per non parlare dei sistemi bancari o della mala Politica che bruciano Miliardi come fossero noccioline.

Insomma rami secchi e superflui ne stanno e tanti pure, la Scienza e' l'unica che "forse" potrà donare lunga vita all Umanità, e non parlo solo di medicine, ma asteroidi killer, inquinamento, approvvigionamento minerario e forse un giorno anche la fame nel mondo, e ci fa vivere meglio giorno dopo giorno dopo giorno, senza la conoscenza molto probabilmente io e tu saremmo già morti se nati (vista l'altissima mortalità infantile del passato).

Non so se conosci questa storia quando l'Uomo andò sulla Luna si parlava di andare su Marte, una Suora mando una lettera al direttore della Nasa che li rispose, lei diceva: come si poteva pensare allo Spazio con tutto quello che stava da fare sulla Terra, con i bambini che morivano di fame?

Te la voglio postare perché le sue parole secondo me sono del tutto attuali e da parte mia (poi logicamente ognuno la pensa a suo modo) condivisibili...


6 maggio 1970

Cara suor Maria Gioconda,
la sua è una delle tante lettere che ricevo ogni giorno, ma mi ha toccato più profondamente delle altre perché viene da un cuore compassionevole e da una mente profonda. Cercherò di rispondere meglio che posso alla sua domanda.
Prima, tuttavia, desidero esprimere la mia grande ammirazione per lei e per tutte le altre sue coraggiose sorelle, perché state dedicando le vostre vite alla più nobile causa umana: aiutare il proprio prossimo in difficoltà.
Lei chiede nella sua lettera come abbia potuto proporre la spesa di miliardi di dollari per organizzare un viaggio su Marte, in un momento in cui molti bambini su questa Terra muoiono di fame. Lo so che non si aspetta una risposta del tipo “Oh, non sapevo che ci fossero bambini che muoiono di fame, d’ora in poi mi asterrò dalla ricerca spaziale fino a quando il genere umano non avrà risolto la questione!”. In effetti, ho iniziato a essere a conoscenza del problema della fame nel mondo ben prima di sapere che fosse tecnicamente possibile un viaggio verso Marte. Tuttavia, credo – come molti altri miei amici – che viaggiare verso la Luna e forse un giorno verso Marte e altri pianeti sia un’iniziativa che dovremmo affrontare ora, e penso anche che questi tipi di progetti, nel lungo termine, possano contribuire alla soluzione dei gravi problemi che affliggono la Terra molto di più di altri progetti discussi ogni anno, e che portano spesso a risultati tangibili solo dopo molto tempo.
Prima di spiegarle come il nostro programma spaziale possa contribuire alla soluzione dei problemi qui sulla Terra, vorrei raccontarle una storia che pare sia vera e che potrebbe aiutarla a comprendere l’argomento. Circa 400 anni fa, in una cittadina della Germania viveva un conte. Era uno di quei nobili buoni ed era solito dare buona parte dei propri guadagni ai suoi concittadini poveri: erano gesti molto apprezzati, perché c’era molta povertà e le ricorrenti epidemie causavano seri problemi. Un giorno, il conte incontrò uno sconosciuto. Aveva un banco di lavoro e un piccolo laboratorio nella sua abitazione, lavorava sodo di giorno per avere qualche ora ogni sera per lavorare nel suo laboratorio. Metteva insieme piccole lenti ottenute da pezzi di vetro; le montava all’interno di alcuni cilindri e le utilizzava per osservare oggetti molto piccoli. Il conte fu affascinato da ciò che si poteva vedere attraverso quegli strumenti, cose che non aveva mai visto prima. Invitò l’uomo a trasferire il suo laboratorio nel castello, diventando un incaricato speciale per la realizzazione e il perfezionamento dei suoi strumenti ottici.
La gente in città, tuttavia, si arrabbiò molto quando capì che il conte stava impegnando il proprio denaro in quel modo senza uno scopo preciso. «Soffriamo per la peste», dicevano, «mentre lui paga quell’uomo per i suoi passatempi inutili!». Ma il conte rimase fermo sulle sue posizioni. «Vi do tutto quello che posso», disse, «ma darò sostegno anche a quest’uomo e al suo lavoro, perché sento che un giorno ne verrà fuori qualcosa di buono!».
E in effetti qualcosa di buono avvenne, anche grazie al lavoro di altre persone in diversi luoghi: l’invenzione del microscopio. È noto che questa invenzione ha contributo più di molte altre idee al progresso della medicina, e che l’eliminazione della peste e di altre malattie contagiose in molte parti del mondo sia stata possibile in buona parte grazie agli studi resi possibili dal microscopio. Dedicando parte del proprio denaro alla ricerca e alla scoperta di nuove cose, il conte contribuì molto di più a dare sollievo dalla sofferenza umana rispetto a ciò che avrebbe potuto fare dando tutto i propri soldi ai malati di peste.
La situazione cui ci troviamo davanti oggi è simile in molti aspetti a quella che le ho appena raccontato. La presidenza degli Stati Uniti spende circa 200 miliardi di dollari nel proprio bilancio annuale. Questi soldi vanno alla salute, all’istruzione, allo stato sociale, al rinnovamento delle strutture urbane, alle autostrade, ai trasporti, agli aiuti all’estero, alla difesa, alla conservazione del territorio, alla scienza, all’agricoltura e a molte altre realtà all’interno e all’esterno del paese. Circa l’1,6 per cento del budget è stato destinato alla ricerca spaziale quest’anno. Il programma spaziale comprende il Progetto Apollo e molti altri progetti più piccoli legati alla fisica dello spazio, all’astronomia, alla biologia nello spazio, allo studio dei pianeti, all’analisi delle risorse della Terra e all’ingegneria spaziale. Per rendere possibile questa spesa per il programma spaziale, lo statunitense medio con un reddito annuo di 10mila dollari paga circa 30 dollari, con le imposte, per il programma spaziale. Il resto dei suoi soldi, 9.970 dollari, rimangono per la sua sussistenza, per il pagamento di altre imposte, il suo divertimento e per i suoi risparmi.

Ora lei probabilmente mi chiederà: “Perché non prendete 5 o 3 o 1 dollaro di questi 30 pagati dal contribuente medio e non li destinate ai bambini che muoiono di fame?”. Per rispondere a questa domanda, devo spiegarle brevemente come funziona l’economia in questo paese. La situazione è inoltre molto simile in altri paesi. Il governo è costituito da una serie di ministeri (Interno, Giustizia, Salute, Educazione, Stato Sociale, Trasporti, Difesa, eccetera) e da alcuni uffici (National Science Foundation, National Aeronautics and Space Administration e altri). Tutti questi ogni anno preparano un budget sulla base degli incarichi che hanno ricevuto, e ognuno deve poi difendere il proprio budget dal meticoloso lavoro di controllo delle Commissioni del Congresso e dall’Ufficio che si occupa del budget nazionale e dalla presidenza. Quando i fondi sono infine destinati dal Congresso, li possono spendere solamente per le cose specificate nel bilancio.
Il budget della NASA, naturalmente, può essere organizzato solamente per la spesa di risorse legate direttamente all’aeronautica e allo spazio. Se questo budget non venisse approvato dal Congresso, i fondi proposti non utilizzati non diventerebbero disponibili per qualcos’altro; non sarebbero semplicemente prelevati dai contribuenti, salvo la destinazione di quei fondi per l’espansione del budget di un altro ufficio/ministero. Capirà da questa breve descrizione che il sostegno per i bambini affamati, o meglio un aumento dell’impegno profuso già dagli Stati Uniti per questa nobile causa nella forma di aiuti verso l’estero, può essere solo ottenuto se il ministero competente fa richiesta per una linea di credito a questo scopo, e solo se la richiesta viene poi approvata dal Congresso.
Ora lei potrebbe chiedermi se io sia a favore o meno di una mossa di questo tipo da parte del nostro governo. La mia risposta è un sì convinto. Difatti, non avrei alcun problema nel sapere che le mie tasse vengono aumentate di qualche dollaro allo scopo di sfamare i bambini affamati, ovunque si trovino.
So che tutti i miei amici la pensano allo stesso modo. Tuttavia, non potremmo portare in vita un simile programma semplicemente rinunciando a fare progetti per i viaggi verso Marte. Al contrario, penso addirittura che lavorando al programma spaziale posso dare il mio contributo per alleviare e forse risolvere gravi problemi come la povertà e la fame sulla Terra. Alla base del problema della fame ci sono due fattori: la produzione di cibo e la distribuzione del cibo. La produzione del cibo attraverso l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e altre operazioni su larga scala è efficiente in alcune parti del mondo, ma radicalmente disastrosa in molte altre parti. Per esempio: le grandi aree di terreno potrebbero essere utilizzate molto meglio se venissero applicati sistemi più efficienti di irrigazione, di fertilizzazione, di previsione del tempo, di piantumazione, di selezione dei campi, di calcolo dei tempi per le coltivazioni e di pianificazione.
Il miglior strumento per migliorare questi fattori è, indubbiamente, lo studio della Terra con satelliti artificiali. Orbitando intorno al pianeta, i satelliti possono monitorare grandi aree di terreno in poco tempo, possono osservare e misurare l’ampia serie di variabili che indicano lo stato e le condizioni dei campi, del suolo, delle precipitazioni eccetera, e possono inviare queste informazioni sulla Terra. Si stima che anche un piccolo sistema di satelliti con il giusto equipaggiamento possa far aumentare la produzione dei campi per molti miliardi di dollari.
La distribuzione del cibo per chi ne ha bisogno è un problema totalmente diverso. La questione non è tanto legata alla possibilità di distribuire grandi volumi, bensì di cooperazione internazionale. Chi controlla un piccolo paese spesso non è a proprio agio con l’idea di ricevere grandi quantità di cibo inviate da una nazione più grande, semplicemente perché teme che insieme con il cibo arrivi anche una maggiore influenza dall’estero. Un efficiente sollievo dalla fame, temo, non arriverà fino a quando tutti i confini tra le nazioni non saranno diventati più labili di adesso. Non penso che l’esplorazione spaziale porterà a questo miracolo dall’oggi al domani. Tuttavia, il programma spaziale è certamente uno dei più promettenti e potenti elementi che lavorano in questa direzione.
Mi permetta di ricordarle la recente tragedia sfiorata dell’Apollo 13. Quando ci siamo avvicinati al momento cruciale del rientro dei nostri astronauti, l’Unione Sovietica ha interrotto tutte le comunicazioni radio russe sulle bande di frequenza usate dal Progetto Apollo per evitare possibili interferenze, e navi russe hanno stazionato nel Pacifico e nell’Atlantico nel caso fosse stata necessaria un’operazione di recupero di emergenza. Se la capsula che trasportava gli astronauti fosse ammarata vicino a una nave russa, i russi si sarebbero senza dubbio dati da fare al pari di quanto avrebbero fatto se ci fossero state in gioco le vite dei loro cosmonauti. Se i loro viaggiatori nello spazio un giorno si dovessero trovare in condizioni di emergenza simili, gli statunitensi farebbero senza alcun dubbio la stessa cosa.
La maggiore produzione di cibo attraverso sistemi di monitoraggio in orbita, e una migliore distribuzione del cibo attraverso migliori relazioni internazionali, sono due esempi di come il programma spaziale possa influenzare la vita sulla Terra. Vorrei ancora citarle due esempi: lo stimolo a ideare nuove tecnologie, e la creazione di conoscenza scientifica.
Le necessità di alta precisione e affidabilità imposta per i componenti di una navicella spaziale per viaggiare verso la Luna sono state senza precedenti nella storia dell’ingegneria. Lo sviluppo di sistemi che raggiungano questi severi requisiti ci ha dato una grande opportunità per trovare nuovi materiali e metodi, per inventare migliori sistemi tecnologici, per realizzare nuove procedure, per allungare la vita delle strumentazioni, e anche per scoprire nuove leggi della natura.
Tutte queste nuove conoscenze tecniche sono ora disponibili anche per applicazioni legate a tecnologie per la Terra. Ogni anno circa mille nuove innovazioni create dal programma spaziale trovano il loro impiego nelle tecnologie qui sulla Terra, e portano a migliori sistemi per la cucina, per le coltivazioni, a migliori navi e aeroplani, a migliori sistemi per le previsioni del tempo, a migliori comunicazioni, a migliori strumenti sanitari, a migliori utensili e strumenti che usiamo nella vita di tutti i giorni. Probabilmente lei ora si chiederà perché dobbiamo prima sviluppare un piccolo sistema di sostegno per la vita per far viaggiare sulla Luna i nostri astronauti, invece di poter costruire un sensore per monitorare il cuore dei pazienti. La risposta è semplice: i progressi significativi nella soluzione di problemi tecnici non sono spesso realizzati attraverso un approccio diretto, ma tramite obiettivi più grandi e ambiziosi che portano a una maggiore motivazione per l’innovazione, che spingono l’immaginazione oltre e fanno sì che gli uomini diano il loro meglio, e che innescano catene a reazione.

[IMG]http://i58.tinypic.com/xe4hvn.jpg[/IMG]

La fotografia che allego a questa lettera mostra una vista della Terra realizzata dall’Apollo 8 quando era in orbita intorno alla Luna nel Natale del 1968. Di tutti i meravigliosi risultati raggiunti fino a ora dal programma spaziale, questa foto forse è la cosa più importante. Ci ha aperto gli occhi sul fatto che la nostra Terra è una bellissima e preziosa isola sospesa nel vuoto, e che non c’è altro posto per noi in cui vivere se non il sottile strato di superficie del nostro Pianeta, circondato dal nulla scuro dello spazio. Mai così tante persone si erano accorte prima quanto sia limitata la nostra Terra, e quanto sarebbe pericoloso alterare il suo equilibrio ecologico. Da quando questa foto è stata pubblicata, in molti si sono fatti sentire per raccontare i problemi e le sfide per l’uomo di questi tempi: l’inquinamento, la fame, la povertà, la vita nelle città, la produzione di cibo, il controllo delle acque, la sovrappopolazione. Non è sicuramente successo per caso se abbiamo iniziato a renderci conto di queste enormi sfide nel momento in cui l’era spaziale ai suoi primordi ci ha mostrato come appare il nostro Pianeta.
Fortunatamente, l’era spaziale non è solamente uno specchio per vedere noi stessi, è anche una risorsa che ci dà le tecnologie, la motivazione e anche l’ottimismo per affrontare questi problemi con fiducia. Ciò che impariamo dal nostro programma spaziale, penso, segue pienamente ciò che aveva in mente Albert Schweitzer quando disse: “Guardo al futuro con preoccupazione, ma con buona speranza”.

I miei migliori auguri per lei e per i suoi bambini, sempre.
Con viva cordialità,

Ernst Stuhlinger

[SM=g8320]
[Modificato da KOSLINE 20/04/2015 23:18]
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Utente Illuminato
20/04/2015 23:21

Io non la conoscevo la storia della lettera [SM=g2201355]

E devo proprio dirlo, sono pienamente d'accordo sulle argomentazioni; a mio avviso attualissime e, con un po di riflessione, più che condivisibili [SM=g2806959]

Complimenti KOSLINE [SM=g3943211]
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Utente Veterano
21/04/2015 09:08

Aggiungo un cosa: ormai l'umanità sulla Terra è vecchia, il mondo è ormai stretto, praticamente tutti in poche ore possiamo attraversarlo con gli aerei di linea. Così abbiamo perso la possibilità di esplorare, ci muoviamo solo in posti che già conosciamo.
Abbiamo tanti difetti, ma abbiamo il pregio di voler conoscere e capire, siamo alla ricerca di nuove frontiere da superare.
Se così non fosse, saremmo ancora nelle caverne.
Rinunciare al progresso scientifico e tecnologico equivale a rinunciare ad essere umanità
Lo spazio è il nostro naturale sbocco, la Terra ci ha generati e noi dobbiamo rispettarla, proteggerla, le risorse dobbiamo incominciare a pensare di cercarle altrove, sulla Luna, sugli asteroidi...
In fondo andare nello spazio è anche essere ecologisti, oltre che uomini.
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Utente Veterano
21/04/2015 11:55

Bellisima lettera, grazie di averla condivisa! Sapete il discorso sui fondi è tipica del benaltrismo, corrente famosa del mondo perché qualunque investimento si faccia qualcuno spunta per dire che avrebbe fatto meglio.
Lo stesso discorso ipocrita viene fatto per i fondi vaticani, ma nel nostro piccolo lo facciamo tutti, quando pensiamo a quello che abbiamo rispetto ad altri posti nel mondo più poveri.

Pertini diceva che non c'è progresso senza giustizia sociale, ma io dico quanta giustizia sociale e consapevolezza umana hanno portato le missioni spaziali? L'unico nostro obbiettivo primario è sapere qual è il nostro spazio nell'universo e questo ci ha permesso di evolverci civilmente, socialmente e tecnologicamente. Senza polemica credo che la natura non ci abbia fatto ambiziosi a caso, solo rischiando riusciamo a migliorarci e soppravvivere.

La fama nel mondo non può essere una scusa per rimanere fermi, se così fosse non saremmo tutti più ricchi ma tutti più poveri. Sempre mia opinione personale naturalmente
21/04/2015 14:38

Re:
KOSLINE, 20/04/2015 22:47:



Potrei dirti che noi il progresso ce lo siamo guadagnato sudandocelo nessuno ci ha regalato niente.

Potrei dirti che sicuramente la disparità e' diminuita rispetto al passato, la vita media dell Uomo si e' innalzata tantissimo negli ultimi tempi , quindi non tutto va male anzi l'Umanità migliora, questo perchè progredisce, questo grazie anche alla Scienza.

Poi esistono ancora tante cose da fare e problemi nuovi da risolvere (inquinamento) certo quoto..

Spesso quei paesi sono causa del loro male, tengono soldi in materie prime ecc ma sono mal distribuiti (pochi ricchi e tanti poveri), come fanno figli come conigli (che non vine ordinato dal dottore), e che fanno per migliorare? I nostri Avi hanno fatto guerre sociali per conquistare determinati diritti e tante altre cose, che si dessero una mossa pure loro ..

Ma sarei pronto anche alla ridistribuzione per aiutarli quei poveri bimbi che tengono dei genitori che non riescono a badare al loro sostentamento, ma prima di toglierli alla conoscenza (che sono sempre pochi), scusa compare ma li toglierei ad esempio agli armamenti che nel mondo spendono in un anno 1600 Miliardi di Dollari, un decennio e piu di quanto spende la Scienza dell esplorazione Spaziale e Fisica delle particelle e forse più..

Per non parlare dei sistemi bancari o della mala Politica che bruciano Miliardi come fossero noccioline.

Insomma rami secchi e superflui ne stanno e tanti pure, la Scienza e' l'unica che "forse" potrà donare lunga vita all Umanità, e non parlo solo di medicine, ma asteroidi killer, inquinamento, approvvigionamento minerario e forse un giorno anche la fame nel mondo, e ci fa vivere meglio giorno dopo giorno dopo giorno, senza la conoscenza molto probabilmente io e tu saremmo già morti se nati (vista l'altissima mortalità infantile del passato).




Quoto tutto, soprattutto il fatto che prima di togliere fondi alla ricerca, si potrebbe benissimo togliere ad altri "mali" della società.
Ma chi lo farà? La malagestione avviene dall'alto. La corsa agli armamenti è la priorità.
Per noi utenti di un forum ufologico che strizzano un occhio alla tecnologia, la quale compenetra la nostra vita più o meno pesantemente, quest'ultima può anche ottimisticamente significare miglioramento della vita di tutti.

Ma non è così.

I satelliti sono in orbita da anni ormai e le uniche aree migliorate, sono quelle dei paesi che hanno investito in quei satelliti.
In mezzo alla ricerca in medicina e all'esplorazione spaziale che più o meno di riflesso arricchisce tale ricerca, ci sono molte ricerche che alimentano solo l'espansione del consumismo.

Tra le tante ricadute tecnologiche della corsa allo spazio, moltissime vanno a migliorare l'industria bellica; altre verranno integrate nel miglioramento della tecnologia del mondo capitalista, e solo dopo avere comprato il brevetto.

La conquista della Luna fu un'operazione di psicopolitica: dimostrare chi era il più forte. E lo sarà anche quella di Marte.

Condannare l'aborto e poi autorizzare una guerra non è evoluzione sociale, ma un paradosso.

Riguardo alla lettera, è scritta da un uomo il quale credeva nell'ideale della applicazione della tecnologia finalizzata all'esplorazione spaziale. Il principio è condivisibile e apprezzabile; ma non tiene conto del problema pratico e cioè il fatto che gran parte di quelle conquiste andranno a finire nell'industria bellica.
Industria bellica che quei bambini non conosceranno mai, perchè la terra in cui vivono è troppo povera e/o troppo ininfluente geopoliticamente parlando, da costituire una minaccia.
Altrimenti parte di quella tecnologia, sarebbe probabilmente caduta sopra alle loro teste.

Un brano della lettera va menzionato: "Ma il conte rimase fermo sulle sue posizioni. «Vi do tutto quello che posso», disse, «ma darò sostegno anche a quest’uomo e al suo lavoro, perché sento che un giorno ne verrà fuori qualcosa di buono!». "

Ottimo, direi. Sarebbe un buon inizio.
Poi è anche sì giusto che quella gente non viva per sempre di elemosina.
"dai a quell'uomo un pesce e l'avrai sfamato per un giorno. Insegnagli a pescare e l'avrai sfamato per tutta la vita".
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