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16/08/2010 11:29 | |
Balzo del numero dei passeggeri soprattutto in Asia, Sud America e Medio Oriente.
Sugli aerei la business class batte la classe economy. A giugno il traffico passeggeri premium (prima e business class) è cresciuto del 16,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mentre la crescita dei posti in classe economy si è fermata al +9,5%. E' quanto rileva l'Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) nel 'Premium traffic monitor' di giugnò. Nei primi sei mesi dell'anno, nonostante le perdite causate dalla nube del vulcano islandese in aprile, il traffico premium é aumentato dell'11,9% mentre quello economy del 6,3%; i passeggeri internazionali sono cresciuti complessivamente del 6,8%.
I tassi di crescita registrati a giugno, evidenzia la Iata, sono leggermente più bassi rispetto a maggio, che però comprendeva anche i molti voli posticipati da aprile a causa della chiusura dei cieli per la nube del vulcano islandese. I dati di giugno corretti per l'impatto temporaneo della chiusura dei cieli mostrano comunque un +9% annualizzato per il traffico premium e un +6% per il traffico economy.
"Tassi inferiori a quello del primo trimestre e della seconda metà del 2009, quando il trasporto aereo rimbalzava dal declino della 'Grande Recessione', ma comunque ancora molto solidi ai livelli o al di sopra dei trend pre-recessione", rileva la Iata, che tuttavia prevede un rallentamento della crescita tendenziale dei tassi nella seconda metà dell'anno, con il traffico economy orientato verso un +6% e una crescita di poco superiore per quello premium.
A livello geografico permangono grandi differenze regionali, con i mercati emergenti di Asia, Sud America e Medio Oriente che proseguono la fase di forte rimbalzo nel numero di passeggeri premium, mentre le tratte che collegano l'Europa che restano apatiche per la debolezza della domanda interna. La Iata evidenzia infine l'inatteso risultato del traffico all'interno dell'Europa, dove il numero di passeggeri che vola in classe premium è cresciuto del 24,2%, in larga parte spiegabile come un eccezionale rimbalzo dai minimi dello scorso anno.
Fonte: Ansa.It |